Quello che troverete nelle pagine a seguire non è un manuale, e non vuole esserlo. Va inteso come un diario, un quaderno, dal quale prendere spunto, adattare, sistemare e migliorare in base alle situazioni ed alle idee che ognuno ha o alle caratteristiche della propria squadra e dal quale, se vorrete, potrete attingere. O almeno confrontarvi. Ecco, il confronto, questo, ritengo sia il vero valore aggiunto.
In questo volume di Practice To Beat The Best vi proponiamo una raccolta di esercizi per il miglioramento individuale del giocatore di basket, per migliorare le abilità e i fondamentali, aspetti a cui teniamo molto e abbiamo messo in risalto anche in altre pubblicazioni della nostra collana.
La nascita di un libro ha sempre una storia particolare e diversi retroscena.
Questo nasce come continuazione del libro “La preparazione fisica dal minibasket all’under 13” completando il processo di costruzione fisico-atletica del giocatore della pallacanestro giovanile.
Il libro inizia con una sezione di fondamenti scientifici, essenziale per capire il perché vengono proposte alcune esercitazioni; fa seguito una sezione specifica nella quale viene analizzata la pallacanestro dal punto di vista fisico; segue una sezione sulle capacità fisiche della pallacanestro utili per impostare le esercitazioni atte al miglioramento del giocatore e termina con una sezione dedicata alla programmazione dell’allenamento.
Alcuni allenatori ritengono che gli allenamenti dovrebbero essere diversi tra loro e che si dovrebbero presentare quanti più esercizi possibili. Altri pensano che sia meglio ripetere allenamenti più simili tra loro in modo che gli elementi di ogni esercizio siano eseguiti alla perfezione. Io credo che la strada giusta sia da trovare nel mezzo.
La prima bozza di questo articolo fu inviata al compianto amico coach Gaetano Gebbia, il quale non ebbe il tempo di restituirmi i suoi preziosi consigli. So però con certezza, che la prima cosa che mi avrebbe detto, sarebbe stata quella suggerita tante altre volte, ovvero di rendere quanto più ac-cessibile e fruibile agli allenatori il linguaggio della ricerca. Spero di esserci riuscito.
La prima bozza di questo articolo fu inviata al compianto amico coach Gaetano Gebbia, il quale non ebbe il tempo di restituirmi i suoi preziosi consigli. So però con certezza, che la prima cosa che mi avrebbe detto, sarebbe stata quella suggerita tante altre volte, ovvero di rendere quanto più ac-cessibile e fruibile agli allenatori il linguaggio della ricerca. Spero di esserci riuscito.
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